PER LA SERIE ...VIPERE NON VE LI FATE SCAPPA'

Pubblicato da
Alina
alle
13:30
19
commenti
Sebbene sia trascorso ormai un anno dal viaggio in Australia, nella mia mente sono ancora ben impresse le immagini, i colori, gli scorci di questo paese meraviglioso ed il mio cuore palpita al pensiero di alcune sensazioni assaporate durante la permanenza in questo lontano paese.
Che c’entra, ogni viaggiatore al ritorno da un viaggio porta a casa con se qualche ricordo, una immagine, una sensazione … una sorta di souvenir, a volte molto più tangibile di tanti oggettini e di 1000 cartoline. L’esperienza di viaggio in Australia è però stata diversa, unica direi.
Abituati alla vita frenetica, alle città, al caos, all’essere sempre circondati da persone, cose, palazzi, strade, confusione, ritrovarsi in un territorio sconfinato e “vuoto” di tutto ciò che è artificiale, ti permette di ritrovare un contatto con la natura fatto di emozioni profonde, suscitate semplicemente dal mutare dei colori del cielo, della terra e del mare, o dall’intensità di profumi che ti circondano.Un esempio? Blue Mountains. È un vasta catena montuosa alle spalle di Sydney dalle rigogliose foreste di eucalipti ed alte pareti rocciose. Deve il suo nome al colore che assume a causa della nebbiolina formata dall’evaporazione degli oli di eucalipto. Ti ritrovi a passeggiare lungo dei sentieri e ti colpiscono i profumi che ti circondano: fresco eucalipto e delicata mimosa, altra pianta piuttosto diffusa in zona.
Oppure: parco del Kakadu. È un immenso parco naturale (20.000 Kmq) nella zona nord, disseminato di billabong (laghetti che si formano durante la stagione delle piogge) punteggianti da ninfee, verde rigoglioso (durante il periodo dei monsoni) e numerosissime specie di uccelli. Raggiungiamo l’estremità di una conformazione rocciosa e lo spettacolo è veramente suggestivo: il sole sta tramontando, il cielo è rosso, la pianura sottostante è ricoperta di verde e di billabong, migliaia di uccelli che si alzano in volo in sincronia perfetta … la calma e il silenzio ti cullano.
La Grande Barriera corallina, la più estesa al mondo: il mare, dalle mille sfumature di blu, racchiude il tesoro di coralli variopinti e vedi luccicare al sole le branchie dei pesci multicolori che nuotano. Ti fermi ad ascoltare: sei ad alcune miglia della costa, in un atollo piccolissimo e puoi ascoltare la dolce musica delle onde che si infrangono, poco più lontano sulla barriera di coralli.
Però fra tutte, l’esperienza che più di ogni altra mi è rimasta nel cuore è stato il periodo trascorso nel Red Center: il deserto.
La parola deserto rievoca nella mente l’immagine di immense distese di sabbia dorata. In Australia il deserto è quanto di più diverso da ciò. Sabbia, dal colore rosso deciso, rari alberi dal fusto alto e bianchissimo, bassi arbusti verde scuro e giallo, il cielo di un azzurro brillante ed intenso, punteggiato da nuvole candide. Ma è al tramonto o all’alba che i colori si fanno più intensi e spettacolari. Ci siamo trovati, al tramonto, in un luogo dal quale poter vedere Uluru, il famosissimo “sasso” rosso, divenire piano piano scuro e lasciare spazio ad un cielo dai delicati toni pastello. Tu sei lì, piccolissimo essere circondato solamente da uno sconfinato territorio: ti viene in mente che il più vicino luogo civilizzato (eccetto il piccolissimo villaggio costruito per ospitare i viaggiatori, a qualche chilometro di distanza) e una cittadina lontana oltre 500 km. Lentamente la luce del sole lascia il posto al buio della sera. Ci portano in un piccolo spiazzo organizzato con un falò e tavoli illuminati da candele per la famosa “Sounds of Silence”, la cena nel deserto. Quando il buio del cielo si fa totale anche quelle poche fonti di luce vengono spente …. lo spettacolo è da togliere il fiato … miliardi di stelle sopra la tua testa illuminano la notte … intorno il silenzio è assoluto.
La mattina successiva ci svegliamo prestissimo, è ancora notte. Dobbiamo vedere l’alba e il monolito di Uluru (il “sasso” rosso!) illuminato dai primi raggi di sole. Penserete: cosa ci sarà da vedere .. è una montagna in un deserto alle 5.30 di mattina! Invece anche questo è uno spettacolo unico. Il cielo piano piano si rischiara ed assume il colore arancio, il monolito è ancora marrone scuro. Dall’orizzonte fa capolino il sole, il deserto rosso inizia a prendere il suo caratteristico colore e il grande “sasso” si accende. Da quando i primi raggi lo hanno raggiunto al momento in cui la luce lo illumina interamente, in pochissimi minuti, il suo colore si fa via via sempre più intenso, passando dal rosso al giallo ocra. Meraviglioso!!! Potrei scrivere ancora per ore della meravigliosa baia di Sydney, l'elegante cittadina sull'oceano di Palm Cove, foreste pluviali ... e ancora kaola, canguri, coccodrilli ...
Alcune di voi penseranno: Chica ed Huron sono pazze ... parlano di colori, profumi, silenzi…
Viperette ... l’Australia è questo!
Pubblicato da
Chica
alle
16:02
10
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
12:59
11
commenti
Ecco un nuovo post per tutti i nostri lettori(ma quali..) che amano viaggiare.
Molti parlano del mal d’africa..dicono che una volta stati lì non si vuol + tornare, non si dimentica mai, ti resta nel cuore....beh io personalmente, e per il momento, ho provato il mal d’Australia.
Da sempre affascinata “dall’altro mondo”, da quello che tutti definiscono il continente nuovissimo, la terra dei canguri, del boomerang e degli aborigeni, dove la gente sta a testa in giù e l’acqua gira al contrario, è stato uno dei primi desideri dell’adolescenza, vedere le immagini del monolito, della terra incontaminata, della fantastica baia di Sidney e pensare: “Prima o poi io lì ci devo andare”.
Perché L’australia resta nel cuore?
….. per i suoi colori: pensate che la prima cosa che ho notato è stato l’intensità e la profondità dell’azzurro del cielo…sembra una sciocchezza, ma è spettacolare.. indimenticabile il colore rosso del mitico Uluru, delle strade
, le distese sconfinate di verde
l’azzurro intenso del mare
il colore del tramonto
, e poi dell'alba
..roba da far venire i brividi,.. il colore caldo di quello che loro definiscono bush, i fantastici colori degli uccelli..
….per la sua fauna: migliaia di specie animali che esistono solo lì, dagli ormai famosissimi canguri, i dolcissimi e dormienti Koala, ai meno conosciuti Echidna (specie quasi in via di estinzione), wallabies, le otarie, i leoni marini, coccodrilli, aironi e altre migliaia di specie diverse…e vi assicuro che è una bellezza, e vederli nel loro habitat naturale...... un’emozione impagabile.
….per l’impareggiabile, ineguagliabile, e splendida NATURA, per la prima volta nella mia vita ho assaporato il gusto di un posto dove l’uomo non ha messo il suo fastidiossissimo cemento, distese sconfinate di…NIENTE. Sembrerebbe stupido, ma non lo è. L’emozione di guardare degli spettacolari panorami: immersa in una distesa di verde con decine di canguri che brucano l’erba, alle spalle boschi di eucalipto pieni di koala, e all’orizzonte il mare illuminato da alcuni raggi di sole…..come unico sottofondo (oltre al cinguettio di centinaia di uccelli) lo stridere di un paio di Rossella e di un aquila in lontananza… sarei restata lì ore e ore a guardare, cercando di custodire dentro di me quella sensazione di pienezza, di tranquillità, e di felicità di essere in quello splendido posto. L’emozione mi invade quando cerco di descrivere tutto ciò che i miei occhi hanno catturato…purtroppo non riesco.
Il mare, l’Oceano, onde potenti che si infrangono contro gli scogli, incessantemente, senza sosta da milioni di anni. Ci sono rocce di granito rosse immerse nel verde dei prati a strapiombo sul mare: sono rocce levigate ed erose dal vento con molti anfratti e pertugi. Unico rumore… le onde.
Per non parlare poi dello splendido deserto, il colore rosso è quello che prevale, qui la natura della terra cambia drasticamente, tutto è secco, brullo…ma l’emozione di guardare “dal vivo”(!!!!) il monolito aborigeno Uluru è indescrivibile. Rappresenta, insieme all’Opera House, il simbolo dell’Australia, forse rappresenta di più gli aborigeni, popolazione nativa, con una cultura talmente diversa dalla nostra che è impressionante. Il Red centre mi ha suscitato diverse emozioni…è strano vedere questa monolito (molto sacro per gli aborigeni)messo lì, sembra quasi che qualcuno l’abbia appoggiato…
Pubblicato da
Huron
alle
08:21
9
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
10:55
11
commenti
Pubblicato da
Shampyst
alle
14:55
11
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
10:35
8
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
09:49
16
commenti
VIPERETTE’S CAGNARA DAY
Pubblicato da
Alina
alle
08:45
20
commenti
Pubblicato da
grisu
alle
10:31
15
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
10:55
13
commenti
Pubblicato da
Alina
alle
11:26
11
commenti
Etichette: adriatico, letteratura, Margaret Collier
Pubblicato da
Alina
alle
11:24
9
commenti